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La Maturita'...

Inviatami da Willi e Pioppo :

Diceva Marcello Marchesi, il mio spiritoso padrino di battesimo:
"Sono un uomo di mezza eta', l'altra mezza non si sa'". Aveva ragione. Quando si raggiunge, come è capitato a me alcuni anni fa' la fatidica mezza eta', la prima domanda che ti poni è: "Adesso cosa sara' di me?" Gli scenari sono malinconici: uno pensa che avra' meno entusiasmo per le cose quotidiane della vita, che fara' piu' fatica nel lavoro, che patira' gli acciacchi vari, che non capira' e accettera' il nuovo che avanza, che diventera' brontolone e noioso, insomma diventera' "vecchio", con tutto quello che la temuta vecchiaia comporta. In realta' non è così, o perlomeno non è ancora così per me. Infatti, a mitigare questa fosca visione del mio futuro adulto, è comparsa una sorta di posizione magica, che il tempo non distilla a tutti gratuitamente. Si tratta della maturita'. Ma che cos'è la maturita'? E' uno stato di grazia, lo stesso che determina in natura, il momento giusto della raccolta del grano, o della frutta. Propio in quel momento, la consistenza, il gusto e le capacita' nutritive di quelle sostanze raggiungono il loro apice. Essere maturi significa dunque essere al massimo della propia essenza. Ed è  esattamente il contrario della vecchiaia, quando tutto sfuma, si allenta si sfalda. La maturita' arriva dopo una lunga corsa giovanile che quasi tutti facciamo per conquistare delle certezze sociali: il lavoro, i soldi, una macchina, una casa giusta, adirittura una seconda casa. Per ottenere questi importanti traguardi ci affanniamo, sgomitiamo, lottiamo, soffriamo. Poi li otteniamo ma, diventati maturi e guardando indietro , ci sembra quasi di aver sprecato il tempo. Perchè adesso, con una chiarezza da lente di ingrandimento, vediamo che i valori importanti della vita sono altri: l'amicizia, l'intelligenza, la solidarieta', l'amore.
Piu' di un buon lavoro vale il tempo libero. Piu' di una bella casa, vale una bella famiglia. Piu' dei soldi vale la buona salute. E sopratutto, piu' belle delle cose che credevamo "importanti" valgono delle cose "inutili": una passeggiata, l' incontro con un amico, una lettura non prevista che ci apassiona, un cane che ci fa le feste. Essere maturi significa anche provare piacere per delle cose che, prima, non tenevamo conto. Per esempio: il piacere di avere torto e di ametterlo, o di cambiare idea. O il piacere di avere pazienza, di perdonare, di provare a mettersi nei panni degli altri, perchè avendo noi stessi commesso soprusi ed ingiustizie, adesso da adulti desideriamo essere perdonati. Sriveva Hemingway: "Quando si diventa adulti non si diventa piu' saggi ma piu' attenti" E' verissimo. La saggezza lasciamola ai filosofi, noi persone normali limitiamoci a prestare attenzione. A non ferire gli altri, a non sottovalutarli, a non disprezzarli, a non sentirci mai superiori, o migliori, ma parte di una complessa e spesso incomprensibile scatola cinese dove tutti hanno un ruolo. Un ruolo che ha sempre dignita'. Insomma, la maturita' è quella cosa meravigliosa che non ci fa invidiare piu' nulla e nessuno. E che serve a raggiungere la felicita'. Perchè la felicita', adesso che sono maturo lo capisco con estrema nitidezza, è veramente a portata di mano. Di qualunque mano. E come diceva Prèvert: "Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro per dare l'esempio".

Sotto Willy su Kawa 500 (2T), Pioppo su Suzuki 400. Barafonda 1981?             Gara di penna! ( foto aggiunta da Rè )

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