Era situato in una posizione strategica, a due passi dalla piazzetta della Balena, essendo nati e cresciuti in questa piccola baia, bagnata dal mare Adriatico,
molti di noi avevano i genitori che possedevano un'attività sulla spiaggia; Bagnino con affitto di ombrelloni e lettini oppure Mosconaio con affitto mosconi a remi o pattini a pedali e
inmancabilmente come deposito invernale tutti possedevano un capanno... che durante la stagione estiva si trasformava in un "trappolo" per passare ore piacevoli in compagnia del gentil sesso; e
quando dico piacevoli, dico "piacevoli" per ambi entrambi. Stecia, Dado, Nevio e Marino l'avevano a Marina Centro (RN), mentre mio padre aveva la zona da Mosconaio a San Giuliano Mare quindi era
il più "gettonato" oltre da me anche dai miei amici, ma una volta in un giorno di bandiera rossa (burrasca) mi apprestai ad entrarci quando una voce da dentro il capanno disse: Occupato! Tan ved
cun si verz! A mar poz, và via! (Non vedi che non si apre! mi riposo,) Era mio padre... che aveva incontrato una turista compiacente, pensando di darmela a bere, così dopo quel aneddoto preparai
un'altro capanno (aveva due zone, quindi due capanni) per la nostra compagnia, adobbato da Joachim, (allora allestiva le Discoteche) con un letto singolo, (di più non ci stava e poi non
serviva, per stare l'uno sopra l'altro) una batteria da camion con lo stereo, (non c'era elettricità) offerto da Mastini (Elettrauto) e la palma della Baia degli angeli disegnata da Gino. (allora
studiava architettura) Tutti avevano la chiave e la sera c'era la fila, facendo finta di non conoscerci con quelli che aspettavano, tutto per non creare imbarazzi a noi e alle ragazze nell'attesa
di entrarci. Il capanno rappresentava un luogo di culto per noi, addirittura l'inverno successivo gli feci dei fori con il trapano in modo che nei periodi di bassa stagione e carestia di ragazze,
chi aveva la fortuna di entrarci doveva darci la possibilità di assistere allo spettacolo, naturalmente l'illuminazione era a candele che si spegnevano una volta iniziati i preliminari... Quindi
si origliava e si rideva sino a farsi passare da "guardoni" ma solo per pochi istanti, perché esigeva la regola chi la fà la aspetti! Certo che se potesse parlare quel capanno unico rimasto nel
trapasso a Lido di S.G.M. rimasto indelebile con il passare degli anni quante "sceneggiate" ha assistito ma soprattutto momenti di piacere condivisi da entrambi i sessi. Lo proporrei come
mausoleo, l'ultimo baluardo rimasto e che era già in uso dalla generazione che ci ha procreato, ne abbiamo le prove no?... Chiudo con la mitica scritta dentro la porta: Quì si entra e non si
paga, si fa un passo e poi si chiava e se il tempo lo permette, si fan pure le pugnette. W il capanno! Ciao.
Nelle due foto davanti al "Mausoleo": Campana, Rè, Katia, Cioffi, Jack e il suo Coker.